
La nius del Ciola legata a un fantagiocatore del passato è il pretesto per aprire una nuova rubrica.
AMARCORD.
Nel tempo in cui nel fantacalcio non esistevano vincoli triennali c'era un calciatore che spostava gli equilibri di ogni mia asta e non solo della mia.
Tutti erano certi lo avrei preso a qualunque costo e così veniva puntualmente chiamato per primo tagliandomi fuori ogni volta inesorabolmente.
La sua presenza nella mia squadra andava oltre la logica ed il raziocinio, la spesa per acquistarlo aveva un impatto in crediti sul mio bilancio pari a quello dell'acquisto di una ferrari per un cassaintegrato ma per una strana, sentimentale, adolescenziale, patetica ragione Roberto Baggio doveva giocare per me.
Per 7 anni consecutivamente (I primi della nostra lega) un calciatore ha militato nella stessa fantasquadra, un evento che non si è mai più ripetuto e che non si ripeterà.
All'epoca solo una coppetta vinta e zero campionati con distanze abissali dai primi ma il fascino forse stava nel poterlo schierare ogni domenica. Indissolubile era infatti il legame con quel giocatore, per anni l'unico fuoriclasse nella mia squadra.
Avevo 19 anni nella notte di Pasadena, dal pallone alto sopra quella traversa ad oggi sono passati tredici anni.
Il fantacalcio è cambiato ed il seppur piccolo piacere di schierare un "signore" simile in squadra non l'ho più avuto.
Un signore, si, niente sputacchi, niente falli di reazione, impeccabile in campo e fuori.
Trasversale nella fede calcististica ma per quanto mi rigarda un calciatore dalle due sole maglie, quella della foto e quella della mia fantasquadra.
Domani questo signore compie 40 anni e mi sembrava giusto aprire questa rubrica con un numero 10, il suo.
Xo nostalgico
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